Oggigiorno, è molto importante sapere essere al corrente di tutto quello che la vita nella sua totalità in grado di poterci presente, anche quando le cose non sono chiare e risultano anche piuttosto confuse, essere informati e sapersi difendere da eventuali tentativi di truffa a nostro carico può tornarci senza dubbio utile.
Questo è un argomento che ci sta a cuore in particolar modo quando si tratta della numismatica, inserendo nel gruppo delle cose da attenzionare tanto le banconote quanto le monete. In entrambi i casi infatti si sta registrando un forte interesse da parte dei collezionisti e a questo inevitabilmente sta corrispondendo anche da parte dei malintenzionati a un crescendo di banconote, soprattutto, false.
La contraffazione del resto è un argomento su cui ci si sofferma molto purtroppo alla luce dei numerosi casi che si sono riscontrati e che spesso mettono in difficoltà anche gli esperti valutatori nel momento in cui devono fornire notizie circa l’esame condotto sulle banconote per individuarne il valore collezionistico preciso.
Le banconote da 20 euro: attenzione alla contraffazione
Prima di cercare di capire come una banconota da 20 euro, che è una di quelle ancora molto usata e dalla quale francamente non ci si aspetta grandi cose, possa valere un occhio della testa, ci preme però mettervi in guardia, sulla tendenza che si registra di frequente di avere a che fare con banconote proprio di questo importo, ma chiaramente false.
Si tratta di situazioni che sono difficili da individuare, ma un occhio esperto non si lascia ingannare, specie se poi dispone anche di strumentazione in grado di captare anche il minimo segnale di una banconota che è volutamente contraffatta. Tutto questo alla luce anche del fatto che queste hanno comunque un loro progetto di vita.
Le banconote, infatti, sono potenzialmente ricche di valore, non solo nominale. Molte presentano dei dettagli, come nel caso anche di quelle da 20 euro, non trascurabile e possono valere tantissimo, alla luce del fatto che ce ne possono essere anche molto rare con cui fare i conti. Vediamo di capire quali sono queste banconote da 20 euro rare e cosa le differenzia dalle altre.
Come riconoscere una banconota da 20 euro rara
Avendo determinato che una banconota contraffatta non può essere considerata appunto come un esemplare che ha un certo peso e un certo valore collezionistico, adesso proviamo anche ad esaminare un altro aspetto importantissimo, individuando quelle che possono realmente essere banconote che davvero si possono considerare a tutti gli effetti speciali e ricche di valore numismatico.
Le banconote, generalmente, hanno un numero seriale alfanumerico, che serve per identificare innanzitutto il luogo dove sono state stampate, che viene indicato dalle lettere, e poi la quantità di banconote dello stesso tipo stampate, dato dal numero che viene riportato in ordine crescente. Tutto per avere un’idea chiara dell’insieme che stiamo cercando di analizzare.
Se poi ci tieni ulteriormente a porre attenzione all’argomento, è chiarissimo che quello a cui stai puntando è la realizzazione di un progetto, ovvero quello di trovare una banconota da 20 euro rara, in grado di farti racimolare un bel gruzzolo di denaro, oppure, una volta che ne conosci il valore, di includerla all’interno della tua collezione.
L’importanza del numero seriale alfanumerico
Il motivo per cui diventa così importante valutare la presenza di un numero seriale alfanumerico è relativo al fatto che quel numero è praticamente unico. Non esiste un’altra banconota con lo stesso numero, e se c’è, allora è contraffatta, cioè non può essere stata autorizzata in nessun modo dalle BCE.
Tenendo conto che questo numero quindi non ha eguali, è anche chiaro che quando si palesano numeri seriali che sono molto particolari, la banconota acquisisce un valore aggiunto. Ad esempio, se il numero è palindromo, ovvero corrisponde a 123454321, in questo caso raggiunge un grande impatto collezionistico, indipendentemente dalla lettera che lo anticipa, che comunque ha certamente il suo valore.
Il valore appunto della lettera dipende dal peso specifico che la BCE dà alla stampa delle banconote. Infatti, si è determinato, ritenendola una cosa importantissima, che alcuni Paesi, per via delle loro dimensioni ridotte e del numero di abitanti esiguo, abbiano una tiratura annuale più limitata, rispetto invece ad altri Paesi più grandi e più densamente popolati: vedi la differenza, ad esempio, tra Lussemburgo e Germania. Ovviamente, la lettera riportata sulle banconote prodotte nel Lussemburgo è decisamente più rara rispetto a quella riportata sulle banconote da 20 euro della Germania.
Ecco come sviluppare un occhio critico
L’analisi del valore di una banconota è una cosa seria e va affrontato in modo tale che non ci siano errori successivamente; per questo non è mai facile iniziare e non è facile riuscire a farlo da soli, se si è alle prime armi. Bisogna avere occhio clinico, sapere come muoversi e provare anche a rendersi conto delle minuzie per fare la differenza tra una banconota falsa e una vera.
In ogni caso, prova sempre a rivolgerti a un esperto, prima di avventurarti da solo in questo mondo così caotico e pieno di notizie che magari non conosci. Segui attentamente tutto quello che viene fatto sulla banconota, prima di tutto relativa per riconoscerne l’autenticità e poi per valutarne appunto il valore collezionistico.