Le tre banconote destinate a perdere valore nel 2025: scopri quali sono

Le banconote che collezionisticamente ed economicamente sono pronte a perdere valore costituiscono un piccolo esempio di come le economie possono cambiare, ed è un fattore che, soprattutto nel caso non remoto di un ambito collezionistico. E le banconote europee, che saranno presto sostituite ma in modo graduale da altre, sono le protagoniste di questo concetto.

Infatti l’attuale serie di banconote identifica precisamente 7 modelli di carta moneta, rispetto agli 8 della prima serie e diverse sono le tipologie di fenomeni che si sono registrati negli ultimi anni. Il successo di una banconota non è semplice da prevedere, anche per questo l’attuale serie conta un esemplare in meno, che infatti non è facile da trovare.

Le banconote che spariranno

Si tratta del “pezzo” da 500 euro, che è stato abbandonato nella produzione nel corso della prima generazione di banconote comunitarie, in quanto il taglio maggiore è stato considerato dalle entità superiori europee come più problematico che utile, per via dell’ingente tipologia di impatto che ha portato il suo valore nominale molto ingente, che è problematico sotto vari punti di vista.

Infatti le banconote dall’elevato valore nominale sono sempre meno diffuse e lo saranno anche in futuro: se il loro valore resta assolutamente valido senza scadenza anche in futuro (questo significa che le banconote non avranno problemi a circolare anche se di fatto saranno “vecchie” e potranno essere sostituite con nuove banconote), il valore collezionistico cambierà.

Quali perderanno valore?

Secondo le proiezioni anche la terza serie di banconote comunitarie metterà ben in risalto questa tendenza ossia meno tagli importanti ed al contrario potremo assistere ad una futura serie di banconote con ancora meno diffusione di pezzi dal valore nominale importante. Quali banconote avranno meno diffusione e potenziale meno valore?

  • Probabilmente quelle dal valore più alto, quindi le 100 e le 200 euro

Questo seguendo il concetto già applicato per le 500 euro, che sono di fatto, non più prodotte da quasi 15 anni, proprio perchè impiegate e sfruttate soprattutto da chi ha l’interesse nel non rendere trasparenti le transazioni. Quindi collezionisticamente gli esemplari attuali da 100 e 200 euro saranno meno diffusi e per forza di cose meno facili da trovare in giro.

Il fattore però porterà sicuramente un interesse collezionistico maggiore nei confronti di questi tagli, che già oggi sono meno impiegati. Lo scopo è quello di rendere le transazioni di carattere meno alto più tracciabili, possibilmente da sfruttare con i pagamenti digitali.
Il valore nominale in ogni caso, è come detto, al sicuro.

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